Culturanze è un progetto che nasce nel febbraio 2012 da un'idea di Sandro Tasco e Patrizia Ferrarese, gestori di case per le vacanze a Pescoluse.
CULTURANZE si rivolge a diversi soggetti:
Nei secoli scorsi, il mondo classico greco e romano si dedicava, dopo il banchetto, alla pratica conviviale del simposio: vino, danze, conversazioni argute… ed ancora: la Xenia "riassume il concetto dell'ospitalità e dei rapporti tra ospite ed ospitante nel mondo greco antico, della cui civiltà costituiva un aspetto di grande rilievo. La xenia si reggeva su un sistema di prescrizioni e consuetudini non scritte che si possono riassumere in tre regole di base: il rispetto del padrone di casa verso l'ospite; il rispetto dell'ospite verso il padrone di casa; la consegna di un 'regalo d'addio' all'ospite da parte dell'ospitante." (Wikipedia, l'enciclopedia libera.)
Dal profondo "midollo" mediterraneo e da qualche parte dei nostri ricordi scolastici, sono emersi i concetti di simposio e xenia, la sacralità dell'ospite, il piacere conviviale e delle conversazioni che accompagnano lo stare a tavola. Ed allora rinfrescando i concetti con i mezzi offerti dalla rete ci siamo imbattuti in un passo che ci ha letteralmente illuminati:
Nell'introduzione al suo Odisseo, il polacco Cyprian Norwid, autore romantico e poeta maledetto del XIX secolo, si sofferma su quale sia l'origine dell'ospitalità che accompagna e protegge il ritorno dell'eroe a Itaca. Egli riflette su come 'in quei luoghi, dietro qualsiasi forestiero, mendicante o vagabondo, si sospettava un essere divino. Non era concepibile, prima di accoglierlo, domandare al visitatore chi fosse; solo dopo aver immaginato la sua origine divina ci si poteva abbassare a domande di carattere terreno, e questo si chiamava ospitalità; e per il medesimo motivo essa faceva parte delle pratiche e delle virtù più sacre. I greci dell'epoca omerica non conoscevano l'"ultimo degli uomini"! L'uomo era sempre il primo, cioè divino.' […] In questa visione spirituale oggetti e situazioni consueti possono aprirsi a nuovi e più benevoli significati: porte e strade non servono più solo a dividere e ad allontanare dall'Altro, ma possono essere mezzi e luoghi attraverso i quali la presenza divina, occultata sotto le vesti di un viandante, si manifesta nell'esistenza umana. (Wikipedia, l'enciclopedia libera.)
Occasione di riflessione sulla ricchezza dei nostri luoghi, è stato l'incontro con il Maestro Alberto Signore. Sciamano, intermediario tra noi ed il regno del Salento preistorico, guaritore della nostra sete di conoscenza, Alberto Signore è colui che per primo ha denunciato l'abbandono e l'oblio in cui versavano i numerosi megaliti del Salento. Appelli, denunce e provocazioni hanno smosso le acque immobili e finalmente amministratori locali e cittadini hanno preso coscienza dei tesori lasciati da una umanità che muoveva i suoi primi passi alle nostre latitudini. Grazie, Alberto.
Questi gli ingredienti di CULTURANZE: sacralità dell'ospite, passione per l'arte e le conversazioni argute, esaltazione di quella parte divina che è in ognuno di noi.
E non ultimo, il sogno che CULTURANZE, nella forma del baratto culturale, possa diventare un modello oltre i confini locali. L'Italia, il paese dov'è nato il mecenatismo, potrebbe riproporsi nel XXI secolo come vera patria ospite della CULTURA.
patrizia, sandro
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